Giornata dedicata interamente a Gibilterra. Oggi alla Linea, l'ultima cittadina
spagnola, la fila per raggiungere la frontiera non era cosi' lunga.
Ormai pratici della città
siamo andati a parchegiare ai bastioni di Wellington (che e' gratuito)
vicino sia al porticciolo turistico, con ristorantini e barche da lusso
che al centro cittadino. Infatti appena passato i bastioni c'é un
giardinetto per bambini, dietro il quale c'é l'ufficio del turismo.
Fino alle 17 é visitabile
il più grande cannone di Gibilterra, un mostro nero che arrivava
fino ad Algeciras. La visita e' gratuita.
Main Street é la via
dello shopping. La sensazione é di essere in una specie di San Marino
dei poveri: negozi di elettrodomestici e negozioni di souvenir piene di
magliette e cartoline decisamente orrende .
I tabaccai, come a Londra
sono Pakistani.
Oltre
agli inglesi, la rocca ospita una importante comunità ebraica e
araba.
Sotto sera, siamo andati
dall'altra parte dell'isola, a Punta Europa, dove si trova un faro bellissimo
e la moschea.
Mentre il sole tramontava,
una coppia araba, lei completamente nascosta da un velo nero, sono saliti,
sulla terrazza e guardavano l'Africa.
Poco dopo si sono allontanati
e mentre il cielo passava dal rosso ad un blu intenso il muezzin iniziava
la preghiera della sera.
Un momento davvero magico
e speciale.
Al ritorno ci siamo
fermati nella piazza centrale di Algeciras a mangiare in un fast food spagnolo
Bocatta. Per un pranzo veloce é il posto giusto, fanno panini gustosissimi,
un alternativa a Mac Donald.