Lascio a malincuore NH Hotel e Jerez, bisogna ripartire. Prossima tappa
é Siviglia. Paolo non mi racconta la verità e solo in macchina
scopro che ci sono oltre 80 km da percorrere.
Prima di partire ci fermiamo
alla Sandemann, una delle tante cantine aperte al pubblico dove si può
andare a degustare i vini locali e anche fare acquisti.
Appena entriamo ho una botta
al cuore, il profumo della cantina mi riporta in Toscana.
Tra una lunga fila di botti
marroni spunta una zona di acquisto con vetrine.
Ci sono anche dei gadget.
Dopo l'acquisto la commessa ci invita a degustare tre tipi di vino. Mezzi
brilli partiamo per Siviglia.
Il territorio che ci circonda
é brullo.. e piatto... Si entra a Siviglia in un viale alberato
di ville bellissime.
Il nostro albergo é
in centro.. passiamo però davanti all'Arena, e mi fermo a comprare
i biglietti per lo spettacolo delle 18,30: siamo in terza fila.
Arriviamo all'Hotel Venice,
che non é il massimo.. anche in fatto di pulizia.
Prima di intristirci usciamo
e andiamo alla scoperta della città.
La cosa che ci colpisce sono
i teli bianchi stesi su tutte le vie principali del centro e che servono
per proteggere i pedoni dal sole.
Ci sono molte carrozze con
cavalli per i turisti con risvolto drammatico per le narici.
Siviglia é ricca d'arte.
Domani dovremo dedicarci ai monumenti.
Alle
18 la gente si sposta verso l'arena. Per la Fiera di San Miguel ci saranno
due corride: oggi e domani.
L'arena é bellissima:
bianca con tutte le porte incorniciate da uno strano color senape..
che da alla struttura un'idea
di festa e di allegria.
Il palco principale é
vuoto: li può sedere solo la famiglia reale, al fianco ci sono i
veterinari che decidono i tempi di svolgimento della corrida: dall'entrata
dei picadores, a quando deve iniziare a toreare il torero, fino all'uccisione
dell'animale.
Ci pensano tre trombe a segnalare
e scandire i momenti.
Siamo in terza fila dietro
ai toreri. Vicino a noi una fotografa tedesca, un paio di giornalisti di
"toros" e numerosi allevatori.
La tensione dei toreri é
ben visibile sono a un passo da noi.
Non é una gran corrida
e alla fine non mancano le proteste del pubblico. L'arena di Siviglia é
un' po quello che il Teatro Regio di Parma per la lirica.
Il pubblico é molto
attento e critico. Ha nessun torero infatti viene riconosciuto neanche
il tributo della banda musicale appollaiata in alto alla nostra destra,
sulle gradinate.
I colori dell'arena sono
incredibili, le arcate bianche, il terreno color zafferano, che sembra
una paella appena sfornata e il cielo di un blu intenso, grazie anche al
gioco di luci.
Usciamo stanchi e frastonarnati,
anche dal fumo dei sigari di un paio di spettatori.
E ci sediamo in un ristorante
per turisti accanto alla cattedrale.
Il servizio é veloce
e attento (Strano?) e si mangia anche bene.
Si chiama "Punta de "El Diamante""
e si trova tra l'Avenida del Constituciòn al n 11 e la Alemanes.