Nella
nostra
breve inchiesta sulla dibattuta crisi della nostra
manodopera é
risultata chiaramente che essa é da attribruirsi - come
giustamente
hanno osservato Mohamed Sasi e Filippo Genna, due tra i più
noti
imprenditori edili della nostra città - alla singolare
metamorfosi
che da qualche anno si registra nel Paese, e cioé
numerosissimi
muratori sono divenuti piccoli impresari, creandosi così la
lamentata
deficienza della categoria.
Questa carenza, naturalmente, costringe molte ditte ad astenersi dal partecipare a pubbliche aste per non correre il pericolo di dover sopportare penalità per indampienza contrattuale. Questa crisi si potrebbe risolvere con l'ingaggio all'estero di tale manodopera se le competenti autorità né snellissero la pesante attuale prassi burocratica, oppure come suggerisce Mohamed ben Sasi, qualora le pratiche di permesso di lavoro abbiano subito inizio con l'arrivo in loco della manodopera importata dall'estero, e sol con questo sistema gli imprenditori sarebbero incoraggiati ad ingaggiare poiché non correrebbero il rischio di perdere il proprio denaro. Comunque, questo grave problema, deve essere risolto al più presto, altrimenti numerosi progetti di opere pubbliche già approvati, non potranno essere realizzati. Come è stato già reso noto, il Governo per il momento ha deciso di "risanguare" la nostra scarssima manodopera impegnadone nel Maroco, ma gli impredito da noi intervistati si augrano che la importazione della manodopera non si limiti al Marocco, bensì si estenda a tutti i Paesi vicini alla Libia, e dovunque essa sia disponibile e più economica. Inoltre é preferibile, così ci é stato dichiarato, che l'ingaggio di operai qualificati sia fatto esclusivamente dagli stessi imprenditori, i quali sono gli unici veramente qualificati a giudicare se effettivamente l'operaio ingaggiato abbia le qualità richieste, e non accada così che manodopera assunta all'estero senza i preventivi oppurturni accertamenti, si sia manifestata perfettamente inutile allo scopo, non essendo affatto qualificata. |